Igiene personale del bambino dopo l'anno

Dopo l'anno di vita i bambini si sporcano molto di più, giocano spesso a terra e, sovente, si spalmano cibi e colori addosso.

Così lavare le mani diventa più un abitudine, la doccia in piedi diventa il metodo più veloce per lavare il bimbo dopo la rotolata nel fango, dato che il bagnetto dei bimbi più grandi provoca spesso esondazioni della vaschetta e conseguente bagno della mamma, e il lavaggio dei denti dovrebbe essere di routine.

Ebbene con Mia è una lotta continua.

Se le lavo le mani si appropria della saponetta e non la molla più. Se la insapono io fa il gesto di insaponarsi il corpo con conseguente lavaggio di vestiti.


Con il bagnetto ci divertiamo (tranne durante il risciacquo dei capelli), ma sotto la doccia è una tragedia! Non gradisce per niente il getto del soffione, e devo mettermi per forza sotto la doccia con lei per tranquillizzarla, e ne usciamo lei in lacrime e io incavolata nera.

Per lavarsi i denti non ne parliamo! Ho sperato che l'introduzione dello spazzolino al nido sbloccasse la situazione, ma neppure la compagnia dei suoi amici rende la pratica più interessante. Mattine, pomeriggi e sere a tentare, a cercare di salvare lo spazzolino dalla tazza del bagno, a evitare che ci pulisca il mobile, a infilarglielo in bocca a forza. Facciamolo insieme! Dai fai "aaaah"! Oooh che bei dentini fammeli vedere! Amore guarda il tuo pupazzetto se li lava ogni mattina, facciamolo anche noi! Vieni qui! No, non sotto le scarpe! Niente! Basta! Fatti marcire i denti!

E qui perdo la pazienza.

Sapevo che i bambini sono spesso contrari all'igiene quotidiana, ma speravo che Mia non rientrasse in quella categoria!
Ho cercato in lungo e in largo metodi innovativi per convincerla, ma per noi non hanno funzionato.
Ve ne linko 10, anzi 11, dal sito genitori crescono. Forse a me manca proprio l'undicesimo.
Su questo sito, invece, ho trovato domande e risposte interessanti sull'igiene orale del bambino.

E voi? Come vi comportate con l'igiene dei vostri bimbi? Datemi qualche dritta (o, per me, l'indirizzo di uno psichiatra o del vostro pusher di fiducia!)