sabato 8 novembre 2014

Sculacciata si o no?

Questa è la domanda alla quale i genitori non riescono sempre a rispondere con sincerità. Una volta la questione non esisteva, la sculacciata e la sgridata erano routine familiare, e tutti noi siamo cresciuti ugualmente. Certo, il trauma c'è stato se non facciamo che chiederci se utilizzare quella linea con i nostri figli sia giusto o sbagliato.
Leggo spesso articoli sui fondamenti di educazione dei figli e hanno tutti un minimo comune denominatore: non ricorrere alle sculacciate o alle urla.
Non voglio analizzare la cosa dal punto di vista psicopedagogico, anche perché non ne ho le competenze, ma dal mio punto di vista strettamente personale.


Prima di avere Mia ho sempre pensato che mio figlio non l'avrei mai toccato con un dito, la sculacciata è svilente sia per il bambino che per l'adulto. Ho sempre cercato di mettermi nei panni di un ipotetico bimbo, per me è sempre stato un modus vivendi non fare agli altri quello che non vorresti subire tu e nella vita ha sempre funzionato, permettendomi inoltre di vivere in tranquillità senza farmi troppi nemici.
Purtroppo dalla teoria alla pratica il passaggio è piuttosto impervio. Non ho mai capito perché con le persone che amo di più mi prendo spesso la libertà di sfogarmi, pretendendo di essere "compresa". Forse perché al di fuori della mia "tana" sono più timida e distaccata, e questo non mi permette di essere del tutto me stessa. Fondamentalmente sono repressa!.

Con Mia mi è capitato di perdere totalmente la testa in situazioni di potenziale pericolo, come quella volta che mi lasciò la mano in mezzo alla strada o quando lanciò la scarpa sul tavolo dove c'era una tazzina di caffè bollente.
Anche se ho fatto di tutto per convincere me stessa di averle dato quella sculacciata per il suo bene, per farle capire la gravità delle conseguenze, non ho potuto fare a meno di pensare a quanto avessi sbagliato.
Mia poi ha dei momenti di estrema iperattività che ovviamente coincidono sempre con i nostri momenti di stanchezza, nervosismo, sindrome premestruale. Ho iniziato a immaginare quindi che sia anche colpa nostra, se fossi una persona che affronta quei momenti con più calma, se riuscissi a controllarmi anche lei si tranquillizzerebbe. Anche dopo la sfuriata mi rendo conto di aver esagerato, ha solo 3 anni e non può rendersi conto di quando è il momento di giocare. In fin dei conti quando l'avverto che sono nervosa o arrabbiata prima di arrabbiarmi sul serio lei si calma sensibilmente. Certo che l'urlo da soprano funziona piuttosto bene!

In sintesi sculacciata no, urlo quando necessario. Sfido chiunque a non aver mai urlato dopo aver perso la pazienza! Non credo ai genitori che negano di averlo mai fatto.

Penso che comunque siamo molto fortunati, Mia ha molta empatia ed è attenta ai nostri stati d'animo, anche quando viene rimproverata non risponde (quasi mai) e non provoca. Se non fosse così non saprei davvero come comportarmi.
Comunque è un vero tornado! Anche la maestra a scuola dice che non riesce neppure a stare ferma sulla sedia, che gioca duro con i maschietti più grandi e che ha una grande personalità. Sinceramente (iperattività a parte) preferisco rimanga così, creativa e solare.

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