sabato 29 giugno 2013

(Una volta) i matrimoni mi piacevano!

Domenica abbiamo presenziato ad un matrimonio. È stato davvero bello, molto semplice e divertente. Per gli invitati senza figli sopra i 5 anni, immagino!

Non ho partecipato a tantissimi matrimoni, e a malapena mi ricordo il mio, visto lo stato confusionale in cui versavo, ma mi è sempre piaciuta l'idea di farmi carina per l'occasione, soffrire per i tacchi alti, bere qualche bicchierino, rimpinzarmi di torta e fare il trenino alla fine della festa, quando lo zio Luciano, scalzo e con la camicia semi-slacciata improvvisa una bachata col cugino Vincenzo dotato di cravatta indossata a mo' di Rambo.


Preparatissimi al peggio ci siamo muniti di borsone contenente vari cambi (per Mia, ma anche per noi!), salviette, fazzoletti a iosa, pannolini q.b., tablet per la visione di video calmanti da collegare eventualmente alle casse della borsa (!). Non ho voluto rinunciare al tacco 9, ma mi sono portata scarpe basse di ricambio.

Saltando troppi preamboli: in chiesa Mia ha ballato tutto il tempo, lamentandosi a voce alta quando la musica finiva, la cerimonia è durata un po' più del previsto e alla fine eravamo tutti disidratati e coi piedi doloranti, ma Mia non si era fermata un secondo, e quando in chiesa non c'era la musica usciva a giocare con la terra delle piante e i sassi del brecciolino.
Al momento del lancio del riso non ha dato tregua alle amiche della sposa, consumando tutto quello disponibile nei minuti che precedevano l'uscita degli sposi.

Partiamo alla volta dell'agriturismo dove avremmo proseguito la giornata. Mia ha dormito durante il viaggio (30 minuti c.a.), e appena scesa dalla macchina non si è più fermata, tra musica, parchetto con scivolo e altalene e dulcis in fundo piscina non utilizzabile, ma che la attirava incredibilmente a sé a intervalli regolari di due minuti.
Mentre a turno con gli altri invitati scongiuravamo il bagno in piscina, alle 15.00 mi è arrivato il ciclo con conseguente mal di testa martellante, e non ero munita di antidolorifici (e a detta del Maritozzo nessuno degli invitati ne era provvisto!), e di lì a poco e per altre 8 ore (fino all'arrivo a casa) quel pomeriggio è arrivato al secondo posto nella mia classifica delle ore peggiori della mia vita.

Mia non ha più dormito per poi crollare esangue alle 22 in macchina nel viaggio di ritorno. Si è divertita talmente tanto che ieri mentre guardavamo il video del trenino si è messa a piangere perché voleva essere lì. Vaglielo a spiegare che il trenino lo aveva cominciato lei!

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