lunedì 31 ottobre 2011

Daniela o...Genoveffa?

Nel post precedente lo accennavo, ma forse più passano i giorni e più sento il peso della consapevolezza di essere effettivamente cambiata, e per quanto mi sforzi di pensare solo ai lati positivi, mi rendo conto di aver totalmente perso la mia identità precedente e questo mi atterrisce.

Warning! Questo post potrebbe terrorizzare tutte le donne la cui mente abbia anche solo carezzato l'idea di avere un figlio, ma io sono sicuramente un caso disperato e molte donne questi problemi non ce li hanno mai avuti o non gli hanno dato molto peso... 
Io sono una che vive attaccata alle piccole cose e alle sensazioni, alla percezione di me stessa legata direttamente a ciò che vivo ogni secondo della mia piccola vita... Forse sono una che si prende troppo sul serio, troppo critica con me stessa, ma tant'è... 
Insomma, ho avuto il bisogno di fare il punto della situazione:

Per 9 mesi ho portato in pancia un essere vivente; ho perso il lavoro e la speranza di trovarne un altro che mi soddisfi; ho smesso di fumare e bere alcolici, durante il parto il mio corpo si è rifiutato di collaborare e hanno dovuto "usare la forza bruta" per far si che la mia bambina venisse alla luce; ho sofferto molto per la scelta non mia del cesareo e non sono riuscita ad allattare come avrei voluto; 5 volte al giorno (prima, ora 3 volte, per fortuna) da quasi 7 mesi mi massacro i capezzoli tirandomi 1 lt di latte per darlo alla bimba famelica; sono ingrassata parecchio invece di dimagrire e ho un numero in più di scarpe, di conseguenza nessuno dei miei vestiti e delle mie scarpe mi sta più; non mi trucco più, non vado più neppure a mangiare fuori per non sfasare gli orari di mia figlia.
Tutto questo con grande invidia verso le altre mamme che dopo il parto non fanno fatica a buttar giù la pancia, che tornano alla loro vita "normale", che hanno tempo per se stesse etc etc...

Mi sento un tantino provata psicologicamente per tutti questi cambiamenti fisici, e ancora di più per quelli mentali! Una mia amica mi ha fatto notare che come madre non mi immaginava così "carnale" ma più fredda, più "pratica"... Invece l'unica cosa di cui mi importi senza nessuna riserva è lei, la mia NanaBanana, i suoi pianti mi fanno correre, i suoi bisogni sono più che primari, non faccio più un passo senza calcolare che effetto farebbe sulla sua vita.

Questo mi spiazza da morire. Io ero così abituata alla mia vita piena di gesti calcolati che l'arrivo di Mia ha ribaltato tutto il mio universo, ora mi sento di essere tutta da rifare, ma non riesco a capacitarmene, non riesco ad uscire da questo loop, non accetto ancora nulla di tutto questo, ma come è possibile?
Come si fa a tornare se stessi, o almeno come fare, a 31 anni, ad accettare di essere diventata qualcun altro?
È come se non fossi più Daniela...devo essere diventata che so...Genoveffa!

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